Quando si parla di localizzazione videoludica, il termine “glossario” ricorre spesso. È uno degli strumenti fondamentali per mantenere coerenza e qualità linguistica all’interno di un progetto. Ma come si costruisce davvero un glossario efficace? E perché è così importante, soprattutto nei videogiochi?
Cos’è un glossario (e a cosa serve)
Un glossario di localizzazione è una raccolta strutturata di termini chiave di un progetto, accompagnati dalle rispettive traduzioni approvate, note d’uso e contesto.
Serve per:
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garantire che tutti i traduttori utilizzino le stesse parole per concetti ricorrenti (oggetti, abilità, menu, nomi propri);
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preservare la coerenza terminologica tra diversi capitoli, DLC o giochi di una stessa saga;
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evitare errori o fraintendimenti su termini tecnici, lore o brand identity.
Un glossario ben fatto è quindi una bussola linguistica che guida l’intero team di localizzazione: traduttori, revisori, editor e persino doppiatori.
Da dove si parte
La costruzione del glossario inizia già nella fase di pre-produzione.
Il team di localizzazione riceve il term base o “lista termini” dallo sviluppatore, che contiene le parole o frasi più importanti presenti nel gioco originale: nomi di personaggi, oggetti, luoghi, missioni, skill, ecc.
In alcuni casi, questa lista è parziale o inesistente — ed è qui che il localizzatore deve lavorare di analisi.
Si procede quindi con una ricognizione terminologica:
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si analizzano i testi del gioco (dialoghi, menu, interfacce, manuali);
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si estraggono i termini ricorrenti o potenzialmente ambigui;
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si individuano le categorie semantiche (armi, incantesimi, fazioni, livelli…);
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si verifica se esistono già traduzioni ufficiali o consolidate nei capitoli precedenti o in altri prodotti correlati.
La struttura del glossario
Un glossario efficace non è solo una lista di parole in due lingue.
Ogni voce dovrebbe includere informazioni chiare e contestualizzate, come:
| Term | Traduzione | Categoria | Descrizione / Contesto | Note | Fonte |
|---|---|---|---|---|---|
| Mana | Mana | Gameplay | Risorsa magica usata per incantesimi | Non tradurre | Dev Sheet |
| Quest | Missione | Narrativa | Obiettivo assegnato al giocatore | Evitare “quest” in inglese | Game Script |
Oggi i glossari vengono gestiti spesso con dei CAT Tool (Computer-Assisted Translation Tools) come MemoQ, Trados o Smartcat, che permettono di integrarli direttamente nel processo di traduzione e aggiornarli in tempo reale.
Le sfide tipiche
Creare un glossario di localizzazione non è un processo statico: è vivo e in costante evoluzione.
Alcune sfide frequenti includono:
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la coerenza tra più traduttori che lavorano su sezioni diverse del gioco;
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la gestione delle variazioni linguistiche regionali (es. “inglese britannico” vs “americano”, o “italiano neutro” vs “italiano per il doppiaggio”);
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la mancanza di contesto: senza immagini o gameplay, un termine può essere frainteso (es. “charge” può essere “carica”, “accusa”, “ricarica”, “assalto”…).
Per questo motivo, è fondamentale che il glossario sia ricontrollato e revisionato periodicamente, con la collaborazione tra team di localizzazione e sviluppatori.
Esempio pratico
Immaginiamo di lavorare alla localizzazione di un RPG fantasy.
Nel gioco esistono termini come “Elder Crystal”, “Soulforge”, “Blight”, “Faithless”.
Il glossario servirà a stabilire, sin dall’inizio, se questi termini andranno:
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tradotti (“Anima Forgia” per Soulforge);
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lasciati in inglese (ad esempio Blight, se già noto nella saga);
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adattati (“I Senza Fede” per Faithless).
In questo modo, quando il gioco sarà tradotto da più persone e revisionato da un editor, tutti parleranno la stessa lingua.
Senza un glossario, una localizzazione rischia di diventare incoerente, disomogenea e confusa.
Un termine reso in tre modi diversi in tre missioni può minare la credibilità del mondo di gioco.
Con un glossario solido, invece, ogni elemento linguistico contribuisce a costruire un universo narrativo coerente — esattamente come lo hanno immaginato gli sviluppatori.
In sintesi
Costruire un glossario di localizzazione significa dare struttura al linguaggio di un videogioco.
È un atto tanto tecnico quanto creativo, dove ogni parola scelta aiuta a mantenere l’identità del gioco attraverso culture, lingue e mercati diversi.
E per chi lavora o vuole lavorare nel settore, saper gestire un glossario non è un optional: è una competenza chiave che distingue un buon traduttore da un vero localizzatore.
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